Il DPO (Data Protection Officer), o Responsabile della Protezione dei Dati, è la figura cruciale prevista dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), che ha lo scopo di garantire la conformità di un’organizzazione alle normative relative alla protezione dei dati personali.
Ai sensi dell’art. 37, par. 1, del Regolamento (UE) 2016/679, ci sono situazioni specifiche in cui è obbligatorio nominare un DPO, ovvero:
- Trattamento su larga scala di dati sensibili o di categorie particolari di dati (come dati sanitari, razza, orientamento sessuale, opinioni politiche, ecc.).
- Monitoraggio regolare e sistematico degli interessati: se l’organizzazione monitora in modo regolare e sistematico un numero elevato di persone (ad esempio, tracciamento del comportamento, profilazione, ecc.).
- Autorità pubbliche o enti pubblici: tutte le autorità o gli enti pubblici, ad eccezione delle giurisdizioni, devono designare un DPO, anche se non trattano dati sensibili su larga scala.
Il ruolo del DPO è fondamentale per garantire che l’organizzazione adotti le misure necessarie per proteggere i dati personali e che rispetti i diritti degli interessati. La sua funzione include anche la consulenza, la supervisione e il supporto nell’implementazione delle politiche di protezione dei dati, nonché il monitoraggio del trattamento dei dati per evitare violazioni della privacy.
Inoltre, il DPO agisce come punto di contatto tra l’organizzazione e le autorità di protezione dei dati, come il Garante per la protezione dei dati personali in Italia.
La nomina di un DPO è obbligatoria per alcune categorie di trattamenti di dati, ma può essere anche una buona pratica per garantire la trasparenza, la sicurezza e la protezione dei dati in qualsiasi organizzazione.